Descrizione
La golena si apre sulla sinistra di via Argine Sinistro, una strada “bianca” che conduce nel comune di Saccolongo. Le aree coltivate producono alternativamente mais e soia, mentre la riva del Bacchiglione è ricoperta da filari di robinia, pioppo e salice. Percorsi circa 100 metri, in una fitta macchia di rovi con robinie e sambuco, si scorgono i resti di una vecchia abitazione contadina, una delle rare rimaste nella zona dopo la sistemazione degli argini avvenuta agli inizi del ‘900. Un susseguirsi di vecchi pioppi divide geometricamente il terreno golenale, costituendo l’ultima traccia di antiche divisioni poderali. Camminando per circa 400 metri, nel punto in cui la riva e le piante si allontanano dall’argine, si può leggere all’orizzonte il profilo collinare Euganeo: in primo piano il colle della Montecchia, sovrastato dal Monte Rosso, affiancato sulla destra dal colle delle Are; più lontano il Venda e all’estrema destra il Monte Grande con il Monte della Madonna; all’orizzonte, segue il profilo meridionale dei Berici. L’argine prosegue poi lungo un perfetto rettifilo alla cui sinistra si estende un terreno, anticamente occupato dal Bacchiglione, detto il Moiasso, toponimo derivante da moio, ossia bagnato/impaludato, in cui i terreni coltivati si perdono a vista d’occhio. Qui il fiume disegna a sud un ampio “laccio”, mutato negli ultimi anni al punto da non coincidere più con il confine territoriale dei comuni di Selvazzano e Saccolongo fissato nel 1810. Percorsi circa 600 metri è possibile scendere lungo la strada carrareccia e immergersi nel verde della golena. Al centro, in posizione leggermente elevata, i resti di un’antica abitazione dal profilo signorile, da molto tempo abbandonata, con accanto un fienile anch’esso in disuso. Proseguendo il cammino nella golena, le abitazioni al di là dell’argine scompaiono dalla vista, mentre, oltre le cime dei salici, s’affaccia la mastodontica chiesa di S. Michele.